Brindisi. Pino Trinchera ricorda Bettino Craxi: "Fu vittima di falsa rivoluzione giudiziaria"

BRINDISI. Il Segretario del Nuovo PSI della Provincia di Brindisi, Pino Trinchera, insieme a tutto il direttivo e relativi organi comunali ha voluto commemorare l’anniversario della morte del grande statista, Bettino Craxi. 
Craxi non è stato solo un profeta, ma uomo politico che, per quanto tardi, capì cosa stava succedendo al Paese: la fine del comunismo ha dato il via libera alla finanza speculativa, desertificando i valori e le idee della politica. Il 19 gennaio non è soltanto un giorno di lutto, ma di lotta per testimoniare che l’uomo può perire, ma le sue idee sono eterne e che ancora esiste una memoria storica che è consapevole della possibilità di coniugare sviluppo, benessere e democrazia e che il declino non è figlio del destino ma dalle scelte della comunità. 
Sono trascorsi 19 anni dalla morte in esilio ad Hammamet di un uomo, un leader e soprattutto uno statista come Bettino Craxi. Non possiamo e non dobbiamo dimenticare il ricordo di un uomo, un indiscusso statista che ha cambiato per davvero la politica in Italia. Ha subito attacchi, infamie da parte di tutta la classe politica del tempo, perché ebbe il coraggio di raccontare come funzionasse la politica in Italia. Il 3 luglio del ’92, alla Camera di Deputati, Craxi pronunciò il suo ultimo discorso davanti agli attoniti colleghi parlamentari. Un discorso in cui era stata soppesata parola per parola, affinché tutti potessero tenerle a mente per sempre e che nascondevano, al contempo, il dramma di un uomo che aveva capito di essere stato scelto come capro espiatorio da sacrificare sull’altare di quella falsa rivoluzione fatta passare attraverso il rumore delle procure di Mani Pulite. 
Bettino Craxi amava l’Italia, e diede dignità al suo paese ed agli italiani in Europa e nel mondo. Tutti noi abbiamo l’obbligo di ricordare la figura storica e politica di un uomo che ha profondamente amato l’Italia, sacrificando anche la sua vita per il bene della sua nazione e del suo popolo. La commemorazione della sua morte deve servire per mantenere inalterato il suo pensiero politico che è e sarà sempre un grande insegnamento per tutti noi. 
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Daniele Martini

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