Taranto. Melucci: "E' in corso la programmazione dell'Ecomuseo della Palude La Vela e del Mar Piccolo"

TARANTO. È in corso di sottoscrizione il Protocollo d’intesa, il cui schema è stato già approvato dalla giunta Melucci, fra il Comune di Taranto e l’Università di Foggia – Dipartimento di Studi Umanistici finalizzato all’attività di valorizzazione del patrimonio costiero e della cultura del mare, con specifico riferimento al piano dell’Amministrazione comunale che ha istituito di recente l’Ecomuseo della Palude La Vela e del Mar Piccolo, la cui vocazione resta per l’appunto duplice, di conservazione naturalistica ma anche di promozione delle attività produttive e culturali connesse alla filiera del mare. 
Per altro, il Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Foggia è risultato vincitore del progetto dal titolo "FISH & CHIPS – Cultural Heritage, Identity and Participated Societies" nell’ambito della 1st Call For Ordinary Project Proposals Cooperation Programme Interreg V/A Greece-Italy (EL-IT) 2014 – 2020, asse 2.1 "Valorisation of cultural heritage and natural resources as a territorial asset of the Programme Area". Ed in questa collaborazione trasfrontaliera, i progetti pilota sono rappresentati per l’appunto dal Mar Piccolo di Taranto e da un’area di analoga valenza e complessità di Corfù. 
Nel particolare, l’accordo consentirà di promuovere e favorire iniziative scientifiche, specifiche ricerche, attività comuni, conferenze, visite guidate, inerenti la valorizzazione di Eco.Pa.Mar. nell’ambito del progetto FISH&CHIPS, oltre che di dare adeguata diffusione ai risultati delle attività comuni, nelle forme ritenute opportune, attraverso anche la promozione dello stesso progetto comunitario FISH&CHIPS. 
"In tempi rapidi" ha dichiarato il sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci "stiamo realizzando un sogno, riportare il Mar Piccolo e le sue bellezze naturali al centro della vita economica e culturale di Taranto. Più soggetti fruiranno correttamente dell’area e più attenzioni positive attireremo, meglio sarà per la conservazione dei luoghi e il recupero delle nostre radici. Stiamo anche studiando come realizzare una vigilanza volontaria a supporto degli organismi regolarmente attivi nell’area".
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Daniele Martini

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