Ostuni. Consiglio comunale: il TAR di Lecce dichiara improcedibile il ricorso presentato dalle opposizioni e rigetta i motivi aggiuntivi

OSTUNI (BR). Il fronte comune che ha visto le opposizioni di centrosinistra battersi per l’annullamento delle deliberazioni approvate durante il Consiglio comunale celebratosi il 14 novembre 2017, è stato sconfitto dalla sentenza n.01843, pronunciata dal TAR di Lecce lo scorso 13 dicembre. 
Allo scopo di invalidare l’effetto delle deliberazioni approvate durante una seduta definita irregolare poiché convocata a meno di cinque giorni dal suo svolgimento, il ricorso presentato al Tribunale amministrativo regionale fu sottoscritto da ciascun consigliere d’opposizione qualche giorno dopo il dibattimento. Nonostante la conferenza dei capigruppo, partecipata da tutti i rappresentanti del centrosinistra, tranne Vincenzo Palmisano, avesse deciso di procedere alla convocazione del Consiglio comunale quattro giorni prima della seduta, durante la discussione in merito alle sorti della struttura socio-assistenziale Pinto-Cerasino, quinto punto all’ordine del giorno, i consiglieri di opposizione abbandonarono l’aula usando come pretesto il mancato rispetto dell’articolo 25 del regolamento comunale, che prevede appunto la convocazione della seduta consiliare almeno cinque giorni lavorativi prima del dibattimento. 
I lavori continuarono e la maggioranza si fece carico di deliberare gli argomenti previsti, approvati definitivamente con la convalida dei verbali durante il Consiglio comunale successivo, convocato il 13 dicembre 2017 proprio con l’intenzione di legittimare le precedenti deliberazioni. Benché l’approvazione dei verbali fosse stata unanime, le forze d’opposizione decisero di procedere con il ricorso al TAR, presentando successivamente ulteriori motivazioni aggiuntive. 
"Gli assunti non convincono e i motivi aggiuntivi sono infondati. La convalida, come ribadito di recente dal Consiglio di Stato (sentenza 18 maggio 2017, n. 2351, 06125/2018REG) – si legge nella sentenza del TAR – è il provvedimento con il quale la Pubblica amministrazione, nell’esercizio del proprio potere di autotutela decisionale e all’esito di un procedimento di secondo grado, interviene su un provvedimento amministrativo viziato e, come tale, annullabile, emendandolo dai vizi che ne determinano l’illegittimità e, dunque, l’annullabilità. In base ai principi generali del diritto amministrativo, la ratifica costituisce l'atto con il quale l'organo competente conferma l'atto adottato da altro organo della stessa Amministrazione privo della relativa competenza, sanando così questo vizio di legittimità. Alla luce di tali coordinate normative e giurisprudenziali, può ritenersi che gli atti deliberativi in questione possano essere ritenuti legittimi atti di convalida".
"Alla luce della sentenza del TAR di Lecce – ha dichiarato il sindaco Gianfranco Coppola – quello delle forze d’opposizione è stata una manovra di sabotaggio, a esclusivo discapito della cittadinanza. Una condotta che si conferma senza dubbio strumentale, portata avanti ostinatamente nel goffo tentativo di screditare l’operato dell’amministrazione comunale. Mi auguro vivamente che questa circostanza segni un cambio di passo per l’opposizione, educando innanzitutto al rispetto degli organi di governo, in questo caso calpestati da un atteggiamento istituzionalmente e politicamente scorretto".
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Daniele Martini

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